La Tricopigmentazione, nota anche come Micropigmentazione Capillare, è una tecnica che, se eseguita correttamente, può restituire un aspetto naturale a chi soffre di diradamento, calvizie o cicatrici. Tuttavia, valutare la qualità del trattamento non è sempre semplice, soprattutto per chi non conosce i dettagli tecnici. In questo articolo, vedremo come distinguere una Tricopigmentazione ben fatta da un lavoro approssimativo.
Il punto di partenza: il puntino naturale
Quando una persona si rasa i capelli, indipendentemente dal sesso o dall’etnia (caucasica, africana, asiatica, ecc.), ciò che si osserva sono migliaia di puntini uniformi che rappresentano i bulbi piliferi. Questo è l’aspetto che la Tricopigmentazione deve replicare, puntini omogenei in dimensioni e colore, che si fondono perfettamente con i capelli naturali.
Perché è importante l’uniformità
Un trattamento di qualità deve rispettare questa caratteristica essenziale. La Tricopigmentazione ha il compito di ricreare l’effetto dei bulbi piliferi mancanti, causati da condizioni come:
• Diradamento;
• Cicatrici;
• Alopecia parziale o totale;
• Calvizie androgenetica.
Quando questa tecnica è ben eseguita, il risultato è indistinguibile da una testa rasata naturalmente. Tuttavia, esistono metodi meno professionali che possono compromettere l’effetto finale. Tra questi, ci sono tecniche “a catena di montaggio”, “a peletto” o, come raccontano alcuni clienti, “a punto e virgola”. Questi approcci producono un risultato innaturale, privo di uniformità, che non rispetta l’estetica originale dei bulbi piliferi.
Come valutare il risultato della Tricopigmentazione
Capire se la tua Tricopigmentazione è stata eseguita correttamente è più semplice di quanto sembri. Ecco i principali aspetti da considerare:
1. Uniformità e definizione dei puntini
Scatta una foto ad alta definizione della zona trattata e ingrandisci l’immagine. I puntini devono essere omogenei in dimensione e ben definiti. Se noti irregolarità, come puntini troppo grandi o sfocati, il lavoro potrebbe non essere di qualità.
2. Colore naturale e privo di viraggi cromatici
Un aspetto cruciale è il colore. I puntini devono essere realistici e armonizzarsi con la tonalità naturale dei capelli. Viraggi verso tonalità come il verde o il blu sono segno di un trattamento mal eseguito o di pigmenti di scarsa qualità.
3. Effetto naturale nelle sfumature
Le sfumature frontali, laterali e posteriori sono fondamentali per garantire un effetto naturale. Devono integrarsi gradualmente, senza creare stacchi netti o innaturali.
Cosa evitare
Se il risultato del trattamento presenta:
• Puntini irregolari o troppo grandi;
• Colori innaturali come verde o blu;
• Effetti “stellina” o “a punto e virgola,” che non replicano il bulbo naturale,
allora il trattamento non rispetta gli standard di una Tricopigmentazione professionale.
L’importanza della professionalità
Un lavoro di qualità richiede precisione, esperienza e l’utilizzo di pigmenti e strumenti adeguati. Diffida di chi promette risultati rapidi o utilizza tecniche “industriali” a scapito della naturalezza. La Tricopigmentazione è un’arte che richiede cura e personalizzazione per ogni singolo cliente.
Conclusioni
Una Tricopigmentazione ben fatta si riconosce per l’uniformità, il colore naturale e l’armonia generale. Seguendo i suggerimenti sopra riportati, potrai facilmente valutare il tuo trattamento e capire se soddisfa i criteri di qualità necessari. Se hai dubbi o vuoi approfondire, rivolgiti sempre a un professionista qualificato che possa fornirti tutte le informazioni necessarie.